Autore: admin

  • SEO non basta più: è il momento di ottimizzare anche per gli LLMs

    SEO non basta più: è il momento di ottimizzare anche per gli LLMs

    Perché la SEO tradizionale non è più sufficiente?

    Per anni l’ottimizzazione SEO è stata il pilastro della visibilità online. Parole chiave, backlink, meta tag e contenuti strutturati: questi erano gli strumenti che permettevano di scalare le SERP e attirare traffico organico.

    Ma oggi qualcosa è cambiato. Sempre più utenti non aprono nemmeno Google per cercare informazioni: si rivolgono direttamente a strumenti come ChatGPT, Copilot, Perplexity o Claude. In altre parole, non stanno più cercando pagine web… stanno parlando con LLM (Large Language Models). E questi LLM non usano le regole della SEO tradizionale per scegliere cosa mostrare: usano i dati che riescono a leggere, comprendere e sintetizzare.

    L’era della “LLM Visibility”

    Siamo entrati in una nuova era: quella della visibilità nei modelli linguistici. Ed è qui che emerge un nuovo bisogno strategico per i brand e i siti web: essere leggibili, comprensibili e ottimizzati per gli LLM.

    Quando un LLM genera una risposta basata su miliardi di documenti, non basta avere una pagina ben posizionata su Google. Bisogna assicurarsi che quella pagina possa essere indicizzata, compresa e citata dai modelli. In caso contrario, si rischia di restare invisibili in un mondo dove le ricerche vocali, i chatbot e gli assistenti AI diventano la norma.


    llms.txt: il nuovo standard per essere visibili agli LLM

    Nel 2024 è nato uno standard che potrebbe diventare ciò che il file robots.txt è stato per i motori di ricerca: si chiama llms.txt.

    Cos’è llms.txt?

    Il file llms.txt è un nuovo protocollo pensato per dichiarare esplicitamente ai modelli linguistici quali contenuti del proprio sito possono (o non possono) essere utilizzati per l’addestramento o l’indicizzazione.

    Funziona in modo simile a robots.txt, ma è rivolto alle AI generative. Inserito nella root del sito (tuosito.it/llms.txt), permette ai publisher di:

    • autorizzare o vietare l’accesso a certi modelli o provider (es. OpenAI, Anthropic, Google, Meta…);
    • specificare path che possono o non possono essere letti;
    • dichiarare finalità consentite (es. addestramento, solo consultazione, esclusione totale);
    • indicare URL alternativi di versione ridotta dei contenuti (es. versioni sintetizzate per LLMs).

    Ecco un esempio base:

    # FastHTML
    
    > FastHTML is a python library which brings together Starlette, Uvicorn, HTMX, and fastcore's `FT` "FastTags" into a library for creating server-rendered hypermedia applications.
    
    Important notes:
    
    - Although parts of its API are inspired by FastAPI, it is *not* compatible with FastAPI syntax and is not targeted at creating API services
    - FastHTML is compatible with JS-native web components and any vanilla JS library, but not with React, Vue, or Svelte.
    
    ## Docs
    
    - [FastHTML quick start](https://answerdotai.github.io/fasthtml/tutorials/quickstart_for_web_devs.html.md): A brief overview of many FastHTML features
    - [HTMX reference](https://raw.githubusercontent.com/path/reference.md): Brief description of all HTMX attributes, CSS classes, headers, events, extensions, js lib methods, and config options
    
    ## Examples
    
    - [Todo list application](https://raw.githubusercontent.com/path/adv_app.py): Detailed walk-thru of a complete CRUD app in FastHTML showing idiomatic use of FastHTML and HTMX patterns.
    
    ## Optional
    
    - [Starlette full documentation](https://gist.githubusercontent.com/path/starlette-sml.md): A subset of the Starlette documentation useful for FastHTML development.

    Perché è importante implementarlo subito?

    Perché i LLM stanno già leggendo il tuo sito. E se non dichiari nulla, potrebbero:

    • ignorarti completamente (se la tua struttura non è compatibile);
    • usare i tuoi contenuti senza il tuo controllo;
    • riportare informazioni vecchie o decontestualizzate.

    Implementare llms.txt è oggi un segnale di professionalità e lungimiranza. È un modo per dire: “Ehi, AI, so che esisti. E voglio che tu legga il mio sito nel modo corretto.”


    Come si ottimizza davvero un sito per gli LLM?

    Ottimizzare per gli LLM non significa abbandonare la SEO, ma affiancare nuove pratiche a quelle classiche:

    1. Esplicita il tuo contenuto per gli LLM

    • Usa linguaggio chiaro e diretto: gli LLM preferiscono frasi ben strutturate e paragrafi brevi.
    • Inserisci informazioni factual e aggiornate, meglio se con dati, numeri e fonti.

    2. Inserisci un file llms.txt

    • Comunica chiaramente cosa può essere indicizzato.
    • Specifica i percorsi o le sezioni da escludere (es. aree riservate o sensibili).

    3. Struttura i tuoi contenuti per la comprensione semantica

    • Utilizza heading coerenti (H1, H2, H3) e liste puntate.
    • Crea contenuti “answer-ready”: risposte chiare a domande comuni.

    4. Cita te stesso come fonte

    • Aggiungi frasi come “Secondo [NomeBrand]…” per aumentare la probabilità di essere citati nei prompt generati.
    • Usa formati dichiarativi: “Siamo un’agenzia con sede a Roma che si occupa di…”.

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    Conclusione

    I motori di ricerca non stanno scomparendo, ma il loro ruolo sta cambiando. Gli LLM sono sempre più presenti nella quotidianità degli utenti. Se vuoi continuare a essere trovato, letto e citato anche in questo nuovo contesto, è il momento di agire.

    Noi di Orma Strategie Digitali possiamo aiutarti a costruire una strategia di visibilità che non si ferma ai motori di ricerca, ma parla direttamente alle intelligenze artificiali. Dal contenuto alla struttura, dall’ottimizzazione SEO al file llms.txt, siamo pronti a rendere il tuo sito una fonte autorevole anche per i modelli linguistici.

    💡 Vuoi che il tuo brand sia trovato anche dai LLM? Contattaci per una consulenza gratuita.

  • Primavera 2025: Netflix e Gaming: La Grande Scommessa è Sbocciata o Appassita?

    Primavera 2025: Netflix e Gaming: La Grande Scommessa è Sbocciata o Appassita?

    La primavera del 2025 è arrivata, portando con sé il tema della rinascita e il momento ideale per tirare le somme di un anno ricco di sfide. Una delle più ambiziose è stata sicuramente quella di Netflix: trasformare il proprio business, ampliando il mondo dello streaming verso quello del gaming. Ma come è andata davvero la grande scommessa del gigante dello streaming?

    Netflix e il gaming: perché è importante?

    Netflix ha visto nel gaming una straordinaria opportunità di crescita, puntando sull’interattività per conquistare nuovi utenti e trattenere quelli già fedeli. Con oltre 250 milioni di abbonati globali, l’azienda californiana ha cercato di espandersi oltre film e serie TV, lanciando giochi inclusi nell’abbonamento, senza pubblicità né costi aggiuntivi.

    Ma la domanda cruciale rimane: gli utenti hanno davvero risposto con entusiasmo a questa innovazione?

    Un anno di gaming: successo o flop?

    Dopo un iniziale entusiasmo e investimenti in studi di sviluppo e acquisizioni promettenti, la strategia di Netflix ha incontrato alcuni ostacoli. Secondo recenti analisi, tra cui quella di Fast Company, nonostante l’offerta ampia e diversificata, la risposta degli utenti è stata tiepida, con meno dell’1% degli abbonati che hanno regolarmente utilizzato i giochi disponibili sulla piattaforma.

    Le ragioni di questa scarsa adozione?

    • Visibilità limitata: Molti utenti Netflix sembrano essere ancora inconsapevoli dell’esistenza dei giochi, nascosti nelle sezioni meno visitate della piattaforma.
    • Concorrenza agguerrita: Il mercato del gaming mobile è altamente competitivo, dominato da colossi come Apple Arcade e Xbox Cloud Gaming, che offrono esperienze di gioco consolidate e amate dagli utenti.
    • Problemi di identità: Netflix ha faticato a creare un’identità gaming forte e riconoscibile, risultando spesso generica nella propria offerta.

    Cosa può imparare Netflix (e noi) da questo esperimento?

    Ogni scommessa, anche se non pienamente riuscita, può insegnare qualcosa di prezioso. Netflix ha dimostrato che per espandersi con successo in nuovi mercati serve:

    • Una chiara e solida strategia di comunicazione
    • La creazione di esperienze utente memorabili e uniche
    • La comprensione profonda del proprio pubblico e delle sue esigenze reali

    Netflix ha ancora tempo e risorse per correggere il tiro e far sbocciare realmente il proprio ramo gaming, ma serve una strategia più focalizzata, visibile e coinvolgente.

    Primavera Digitale: rinnova anche il tuo business con Orma

    Proprio come Netflix, anche la tua azienda potrebbe beneficiare di una riflessione strategica e di un nuovo slancio digitale. Noi di Orma Strategie Digitali offriamo consulenza e soluzioni innovative, dalla comunicazione alla tecnologia, per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi e fiorire online.

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  • Il Model Context Protocol (MCP): La Rivoluzione degli Agenti AI

    Il Model Context Protocol (MCP): La Rivoluzione degli Agenti AI

    Introduzione

    L’intelligenza artificiale sta attraversando una fase di evoluzione senza precedenti, e il Model Context Protocol (MCP) rappresenta una delle innovazioni più promettenti. Questo nuovo standard aperto, lanciato da Anthropic, mira a semplificare l’integrazione degli agenti AI con fonti di dati e strumenti esterni, trasformando il modo in cui le aziende utilizzano l’AI per migliorare l’efficienza operativa e l’automazione.

    Cos’è il Model Context Protocol (MCP)?

    Il MCP è un protocollo standardizzato che consente agli assistenti AI di interagire con repository di dati, applicazioni aziendali e ambienti di sviluppo in modo fluido e sicuro. Prima della sua introduzione, ogni integrazione AI richiedeva soluzioni personalizzate, aumentando la complessità e i costi. MCP elimina queste barriere, fornendo un’unica interfaccia universale per collegare i modelli di AI alle risorse aziendali.

    Un’architettura innovativa

    MCP si basa su un’architettura client-server, composta da:

    • MCP Hosts: agenti AI o applicazioni che necessitano di accesso a strumenti e dati.
    • MCP Clients: intermediari che facilitano la comunicazione tra host e server.
    • MCP Server: programmi che espongono funzionalità e dati agli agenti AI.

    Grazie a questa struttura, MCP garantisce un’interazione standardizzata tra modelli AI e fonti di dati esterne, migliorando la scalabilità e la sicurezza delle integrazioni.

    Come Funziona MCP?

    MCP utilizza JSON-RPC per la comunicazione tra client e server, permettendo agli agenti AI di accedere a dati e strumenti con maggiore efficienza. Il protocollo definisce cinque primitivi fondamentali:

    Primitivi del Server

    1. Prompts: istruzioni che guidano il comportamento del modello AI.
    2. Resources: dati strutturati inclusi nel contesto dell’LLM.
    3. Tools: funzioni eseguibili per ottenere informazioni o eseguire azioni.

    Primitivi del Client

    1. Roots: punti di accesso ai file lato client.
    2. Sampling: richieste di generazione o completamento di contenuti da parte dell’LLM.

    Questa struttura garantisce un’interazione fluida e sicura tra AI e dati aziendali.

    Perché MCP è Rivoluzionario?

    L’introduzione di MCP porta con sé numerosi vantaggi per le aziende che vogliono sfruttare l’intelligenza artificiale in modo più efficace:

    • Integrazione Standardizzata: elimina la necessità di connessioni personalizzate, riducendo tempi e costi di sviluppo.
    • Maggiore Sicurezza: offre un controllo granulare sull’accesso ai dati e alle funzioni aziendali.
    • Flessibilità: consente l’uso di diversi modelli AI senza dipendere da un fornitore specifico.
    • Scoperta Automatica degli Strumenti: gli agenti AI possono identificare autonomamente gli strumenti disponibili per ottimizzare il loro lavoro.

    MCP e il Futuro degli Agenti AI

    MCP sta già trasformando il modo in cui le aziende utilizzano gli agenti AI. Ad esempio, Anthropic ha sviluppato un repository open-source per collegare MCP a strumenti come Google Drive, Slack e GitHub. Anche aziende come Block e Apollo hanno iniziato a implementare MCP per ottimizzare le loro operazioni AI-driven.

    Con l’adozione crescente degli agenti AI nei settori più disparati, dall’automazione dei processi aziendali alla gestione delle relazioni con i clienti, MCP si posiziona come un’infrastruttura essenziale per il futuro dell’intelligenza artificiale.

    Conclusione

    Il Model Context Protocol è destinato a diventare un elemento fondamentale nel panorama dell’AI, semplificando l’integrazione e potenziando le capacità degli agenti AI. Grazie alla sua flessibilità, sicurezza e scalabilità, MCP offre alle aziende uno strumento potente per migliorare l’efficienza e l’automazione.

    Sei pronto a integrare l’AI nel tuo business?

    Noi di Orma Strategie Digitali siamo esperti nell’implementazione di soluzioni AI innovative. Contattaci per scoprire come MCP può rivoluzionare la tua azienda e migliorare la tua strategia digitale!

  • Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027: Innovazione Digitale per un Turismo Intelligente con Orma

    Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027: Innovazione Digitale per un Turismo Intelligente con Orma

    Il 2027 sarà un anno straordinario per Pordenone: la cittadina friulana è stata ufficialmente designata Capitale Italiana della Cultura, grazie al progetto “Pordenone 2027. Città che sorprende”. Questo prestigioso riconoscimento non solo celebra l’identità culturale della città, ma offre anche una grande opportunità per innovare il settore turistico attraverso il digitale. In Orma Strategie Digitali, crediamo fermamente che tecnologia e cultura possano andare di pari passo per creare esperienze uniche e coinvolgenti. Ecco come possiamo contribuire a questa trasformazione.

    Il Valore della Cultura Digitale per Pordenone 2027

    Essere Capitale Italiana della Cultura significa accogliere visitatori da tutta Italia e oltre, offrendo loro un’esperienza ricca e immersiva. Pordenone vanta già eccellenze come il festival letterario Pordenonelegge, Le Giornate del Cinema Muto e il Palazzo del Fumetto, ma con le giuste soluzioni digitali, il valore culturale della città potrebbe raggiungere un pubblico ancora più vasto e diversificato.

    L’integrazione di strumenti innovativi nel turismo e nella valorizzazione del patrimonio culturale non è più un’opzione, ma una necessità. La tecnologia può aiutare a migliorare la fruizione dei contenuti, rendere più accessibili le informazioni e creare un’esperienza interattiva che coinvolga i visitatori in modi nuovi ed emozionanti.

    Orma e il Futuro del Turismo Culturale a Pordenone

    Orma Strategie Digitali è pronta a portare il proprio know-how tecnologico a supporto di Pordenone 2027 attraverso soluzioni innovative che trasformano la fruizione della cultura e del turismo. Ecco alcune idee:

    1. Piattaforme Digitali per la Gestione dell’Offerta Culturale

    Creare un portale web e un’app mobile dedicata a Pordenone 2027 che centralizzi informazioni su eventi, mostre, itinerari, musei e attrazioni locali. Funzionalità avanzate come mappe interattive, prenotazioni online, notifiche personalizzate e suggerimenti basati sugli interessi dell’utente renderebbero la scoperta della città più agevole e coinvolgente.

    2. Realtà Aumentata e Virtuale per un’Esperienza Immersiva

    Immaginate di poter camminare per il centro storico di Pordenone e, inquadrando un edificio con lo smartphone, vederlo ricostruito com’era nel passato. Oppure di esplorare ambienti inaccessibili grazie alla realtà virtuale. Questi strumenti innovativi permettono di riscoprire il patrimonio culturale con una nuova prospettiva e di creare percorsi tematici interattivi.

    3. Analisi dei Dati per uno Smart Tourism

    Utilizzare sistemi di data analytics per raccogliere informazioni sui flussi turistici, le preferenze dei visitatori e l’interazione con le attrazioni culturali. Questi dati possono essere utilizzati per ottimizzare l’offerta turistica, migliorare l’esperienza degli utenti e supportare le strategie di promozione del territorio.

    4. Storytelling Digitale e Promozione Interattiva

    Creazione di contenuti digitali dinamici come video, podcast e narrazioni interattive per raccontare la storia di Pordenone in modo coinvolgente. Una campagna di comunicazione basata su storytelling emozionale può amplificare la visibilità della città sui social media e attirare nuovi visitatori.

    Un Concept Innovativo: “Pordenone Immersiva”

    Per rendere ancora più concreta questa visione, immaginiamo una soluzione digitale chiamata “Pordenone Immersiva”. Si tratta di un’app mobile che sfrutta la realtà aumentata per trasformare la visita alla città in un’esperienza interattiva e gamificata.

    • Percorsi tematici interattivi: Itinerari digitali che guidano i visitatori alla scoperta di Pordenone, arricchiti da contenuti multimediali come immagini storiche, video e racconti audio.
    • Punti di interesse aumentati: Inquadrando un edificio, si possono visualizzare ricostruzioni 3D, animazioni storiche o persino opere d’arte virtuali.
    • Gamification: Sfide, quiz e badge virtuali incentivano i turisti a esplorare la città in maniera più attiva e coinvolgente.
    • Integrazione con l’offerta culturale: Accesso diretto a biglietti per eventi e musei, informazioni in tempo reale su orari e mostre disponibili.

    Verso un Futuro Digitale per la Cultura

    L’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura è un’opportunità straordinaria per Pordenone, ma il successo dell’evento dipenderà anche dalla capacità della città di innovarsi. Orma Strategie Digitali è pronta a collaborare con istituzioni, enti culturali e operatori turistici per sviluppare soluzioni all’avanguardia che rendano Pordenone 2027 un’esperienza indimenticabile.

    Se vuoi scoprire come la tecnologia può rivoluzionare il turismo e la cultura della tua città, contattaci! Insieme, possiamo costruire il futuro digitale della cultura.

  • Spike Lee a San Siro per Inter-Feyenoord: Un Caso Emblematico

    Spike Lee a San Siro per Inter-Feyenoord: Un Caso Emblematico

    Negli ultimi anni, il calcio italiano ha vissuto una trasformazione non solo dal punto di vista tecnico e sportivo, ma anche sotto il profilo del marketing e della comunicazione. Uno degli strumenti emergenti più interessanti è la presenza di celebrità internazionali sugli spalti, un fenomeno che sta diventando sempre più centrale nella strategia di brand awareness dei club.

    Spike Lee a San Siro: Un Caso Emblematico

    Il recente caso di Spike Lee, che ha assistito alla partita di Champions League tra Inter e Feyenoord a San Siro, ha riacceso il dibattito su questa nuova frontiera del marketing calcistico. Il regista americano, noto per il suo attivismo e per il suo legame con il basket NBA, è stato immortalato sugli spalti e subito la sua presenza ha catalizzato l’attenzione dei media internazionali e dei social network.

    Questa esposizione ha portato un incremento di visibilità per l’Inter, che ha sfruttato l’occasione per rafforzare il proprio brand anche fuori dall’Europa. Un effetto domino che ha coinvolto anche i tifosi americani, più propensi a seguire e interagire con il club nerazzurro dopo aver visto un’icona del loro cinema presente in uno degli stadi più storici del mondo.

    Il Caso Como: Celebrità come Pilastro del Business Model

    Il Como 1907 è forse l’esempio più esplicito di come la presenza di celebrità sugli spalti sia diventata un elemento cardine della strategia di marketing. La società lariana, acquisita da SENT Entertainment, ha scelto di puntare su un modello di espansione globale che passa anche dalla promozione del club attraverso volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport.

    L’arrivo di Cesc Fabregas, prima come giocatore e poi come membro dello staff tecnico e azionista del club, è stato solo l’inizio. La presenza frequente di star del calibro di Thierry Henry e altri ex calciatori e attori internazionali ha dato una visibilità incredibile al Como, che è riuscito a trasformare uno scenario locale in un brand globale.

    Ma il fenomeno non si ferma ai soli ex calciatori. Sugli spalti dello stadio Sinigaglia, in più occasioni, sono apparsi nomi di primo piano del cinema e dell’intrattenimento hollywoodiano. Attori come George Clooney, che ha una residenza sul Lago di Como, e artisti del calibro di Leonardo DiCaprio e Matt Damon sono stati avvistati a seguire le partite del club, contribuendo ad accrescere l’interesse internazionale attorno alla squadra. Questa strategia ha trasformato il Como in un vero e proprio punto di riferimento per il connubio tra sport e glamour, attirando sponsor di alto profilo e una copertura mediatica globale.

    L’Impatto Mediatico e Commerciale delle Celebrità Sugli Spalti

    Ma perché questa strategia funziona? L’impatto mediatico della presenza di celebrità è enorme e si traduce in tre benefici principali per i club:

    1. Aumento della visibilità globale – I club che riescono a coinvolgere personaggi famosi attirano l’attenzione di un pubblico più ampio, spesso al di fuori dei confini nazionali. Le foto e i video delle star presenti allo stadio si diffondono rapidamente sui social media, generando engagement organico senza costi pubblicitari diretti.
    2. Attrazione di sponsor e partnership – Un club con forte appeal mediatico diventa più interessante per brand e aziende che cercano visibilità attraverso lo sport. La possibilità di associarsi a un evento calcistico che coinvolge una celebrità aumenta il valore delle sponsorizzazioni.
    3. Coinvolgimento di nuovi tifosi – La presenza di star internazionali favorisce l’interesse da parte di persone che normalmente non seguirebbero il calcio italiano. Questo si traduce in una crescita della fanbase, sia a livello digitale che fisico, con un impatto diretto sulla vendita di merchandising e biglietti.

    Il Confronto con Altri Campionati

    Questa strategia non è una novità assoluta nel mondo dello sport. La NBA e la Premier League hanno da tempo compreso il valore delle celebrità sugli spalti. Negli Stati Uniti, la presenza di VIP a bordo campo è un elemento distintivo degli eventi sportivi, con la telecamera che spesso indugia su star del calibro di LeBron James o Rihanna.

    In Premier League, club come il Manchester City e il Chelsea hanno fatto della presenza di influencer e personaggi noti una routine consolidata per amplificare il proprio brand a livello internazionale.

    Il Futuro del Marketing Calcistico in Italia

    Se fino a qualche anno fa il calcio italiano si concentrava principalmente sulle operazioni di branding tradizionale, oggi sta abbracciando strategie più innovative e globali. L’attrazione di celebrità sugli spalti non è solo un fenomeno di costume, ma una leva di marketing sempre più strutturata e pianificata.

    L’obiettivo è chiaro: rendere il calcio italiano più attrattivo per un pubblico internazionale, aumentando il valore commerciale dei club e proiettandoli in una dimensione di intrattenimento a 360 gradi.

    Noi di Orma abbiamo immaginato una soluzione innovativa per il fan engagement, basata su intelligenza artificiale e realtà aumentata. La nostra idea è quella di sviluppare una piattaforma mobile che, grazie all’AI e alla geolocalizzazione, permetta ai tifosi di vivere l’esperienza dello stadio in maniera interattiva, anche da remoto. Attraverso questa app, gli utenti potranno:

    • Interagire in tempo reale con le celebrità presenti sugli spalti, ricevendo contenuti esclusivi e dietro le quinte in diretta.
    • Utilizzare la realtà aumentata per visualizzare statistiche avanzate e highlights delle partite proiettati direttamente sugli schermi dei loro dispositivi.
    • Accumulare punti fedeltà e premi attraverso missioni e quiz legati alla squadra, incentivando l’engagement digitale e la fidelizzazione.

    Questa piattaforma non solo migliorerà l’esperienza del tifoso, ma offrirà ai club e agli sponsor una nuova via per monetizzare l’interazione con il pubblico globale.

    Con l’aumento della concorrenza tra campionati e la crescente importanza dei social media nel mondo dello sport, la presenza di celebrità sugli spalti potrebbe diventare un asset imprescindibile per il futuro del calcio italiano. La sfida per i club sarà ora quella di integrare questa strategia in maniera sostenibile e coerente con la propria identità, trasformando ogni presenza VIP in un’opportunità di crescita e consolidamento del brand.